Brisighella (Brisighèla in romagnolo) è un comune italiano di 7598 abitanti in provincia di Ravenna, ubicato a 115 metri s.l.m. nella bassa valle del Lamone, alle pendici dell'Appennino tosco-romagnolo.
Il borgo è caratterizzato da tre pinnacoli rocciosi (i "Tre Colli"), su cui poggiano la rocca manfrediana (sec. XIV), il santuario del Monticino (sec. XVIII) e la torre detta dell'Orologio, ricostruita nell'Ottocento sulle rovine di un preesistente insediamento difensivo del XII secolo.
Toponimo
È difficile risalire al significato del toponimo Brisighella: quattro sono le ipotesi a cui ci si appoggia maggiormente; la prima, la meno accreditata, fa derivare il toponimo dal latino brà ssica (cavolo), che farebbe di Brisighella «la terra in cui si coltivano cavoli». La seconda, invece, propende per una derivazione dal romagnolo brisca (favo o vespaio) e quindi «zona dove si trovano alveari» o con terreno poroso adatto ai vespai. La terza, la più accreditata, propone la derivazione da un'altra voce dialettale, brìsul (briciola), col significato di «piccola porzione di terreno coltivato». L'ultima, infine, collega il nome al celtico brix («luogo scosceso»), la cui etimologia è la stessa di Brescia.
Storia
Le origini del borgo risalgono alla fine del Duecento, quando il condottiero Maghinardo Pagani edificò, su uno dei tre scogli di selenite, quella che divenne la roccaforte più importante della valle del Lamone. Nel 1310 Francesco I Manfredi, signore di Faenza, eresse su un altro spuntone di roccia la rocca di Brisighella. Essa venne rimaneggiata da un suo discendente, Astorgio, intorno alla metà del Quattrocento, infine fu completata dai Veneziani nel 1508 con la torre più alta, raccordata alla cinta di mura.
Nel 1509 la Repubblica di Venezia cedette tutti i suoi possedimenti in Roma per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |